8 consigli per studiare in maniera più intelligente

"Ri-leggere non è efficienteIl modo in cui studia la maggior parte degli studenti non ha senso”, è questa la conclusione cui sono arrivati due psicologi della Washington University di St. Louis al termine di una ricerca in cui hanno combinato 80 anni di studi su apprendimento e memoria con ricerche in laboratorio e classi di studenti universitari. Sul blog di Joseph Stromberg trovate l'articolo originale in inglese: Re-reading is inefficient. Here are 8 tips for studying smarterNe riporto qui una sintesi in italiano.

La modalità più diffusa fra gli studenti  - leggere, ri-leggere, ripetere - è "un modo terribile” per studiare a scuola e all'università. Ecco gli 8 punti chiave che dovrebbero tenere presenti studenti, professori, docenti...

 

1. Leggere e rileggere note e riassunti non è sufficiente...

La maggior parte degli studenti intervistati nello studio condotto dagli psicologi Henry Roediger e Mark McDaniel hanno dichiarato che questa è la loro strategia numero uno. Eppure la maggior parte delle ricerche dicono che questo circolo ripetitivo di informazioni non serve a creare ricordi più stabili. Gli esperimenti condotti presso la Washington University hanno mostrato che quando gli studenti rileggono un capitolo di un testo non hanno assolutamente nessun miglioramento rispetto a quelli che l’hanno letto solo una volta

La prima lettura dà la sensazione di apprendere moltissime cose (tenendo alta curiosità e motivazione), la ri-lettura dà luogo a quella noiosa sensazione di “lo so, lo so, lo so…” (se ci annoiamo il cervello si distrae). La rilettura è superficiale, non dà luogo a rielaborazione profonda (creazione di sintesi e nessi fra concetti, immagini, emozioni) e può essere una trappola perché crea l’illusione di aver compreso il materiale di studio. 

 

2. Ponetevi un sacco di domande

Una buona tecnica è invece quella di provare a rispondere subito a una serie di domande su quello che si è letto. Anche se le risposte che date sono sbagliate, avrete una diagnosi precisa di quello che dovete tornare a studiare e approfondire. Invece di leggere e riassumere, fermatevi, formulate delle domande e provate a rispondervi (o utilizzate le domande già comprese alla fine del capitolo in alcuni testi di scuola). 

 

3. Collegate le nuove informazioni a qualcosa che conoscete già.

Usate immagini e concetti che vi sono già noti, esempi evidenti o esperienze precedenti per raffigurarvi e connettere nuove informazioni e concetti. 

 

4. Utilizzate il disegno per dare alle informazioni una forma visiva: diagrammi, flowcharts, modelli visivi…

 

5. Utilizzate Flashcards

[nell'università americana le prove con domande chiuse tipo quiz sono più diffuse che da noi, nota mia...]

Potete creare una mazzo di carte con la domanda in un verso e la risposta sull’altro… continuate a testare la vostra preparazione in modo divertente estraendo le carte dal mazzo a caso e cercando di rispondere. Qualche minuto al giorno per diversi giorni. In questo caso la ripetizione è utile...

 

6. Gestite con i ripassi e l'accumularsi delle nozioni

Molti studenti continuano ad accumulare informazioni e aspettano l’ultima sera per ripassare tutto. Questo può essere utile per passare l’esame il giorno successivo, ma è dimostrato che poco o niente di quanto appreso rimane nella memoria a lungo termine. Se la materia di studio richiede di ricordare le nozioni studiate nei mesi o negli anni precedenti - come nelle materie matematiche e scientifiche - si farà grande fatica perché le informazioni non saranno disponibili ai richiami mnemonici. L’idea migliore è fare ripassi giorno per giorno. 

 

7. Per gli insegnanti: riprendete e mixate gli argomenti

Generalmente di tende a trattare completamente un argomento e poi a passare a un altro. Esempio: storia dell’arte. Si insegna tutto Gauguin, poi si passa a Matisse… Meglio sarebbe mescolare e fare confronti fra l’uno e l’altro, (un test interessante potrebbe essere quello di chiedere agli studenti di riconoscere lo stile dell’uno e dell’altro mostrandogli nuovi dipinti). Nell’insegnamento della matematica e delle scienze si tende ad assegnare  dei problemi entro la cornice dell’argomento che si sta trattando. Sarebbe meglio presentare dei problemi la cui soluzione richiede un approccio trasversale a più argomenti e un mix di metodi diversi…

 

8. Non esiste una cosa come “una persona portata in matematica”.

Esistono invece due tipi di approccio/mentalità relativi all’apprendimento. Qualcuno pensa: “sono portato fino a un certo punto per questa materia… passato questo limite, è inutile per me impegnarmi ancora di più”: si tratta del modello "apprendimento fisso". Chi ha un modello del tipo "mentalità di crescita" pensa: “usando strategie efficaci e dedicando il giusto investimento di tempo posso aumentare gradualmente la mia capacità in una materia di studio”. Il fatto è che questi due modelli di approccio predicono quello che gli studenti faranno effettivamente. Chi ha una mentalità di crescita approccia energicamente e con fiducia un problema di apprendimento, persevera di fronte a ostacoli e difficoltà, riesce ad avere successo anche in materie e insegnamenti difficili. chi ha una mentalità da apprendimento fisso, tende a non mettere in atto queste azioni e finisce per trovare conferma delle proprie limitate capacità. Per gli insegnanti: potranno comunicare tramite suggestioni e d esempi che la mentalità di crescita è quella più vicina alla realtà… i loro studenti tenderanno allora ad essere più aperti, a provare nuove strategie, e a lavorare in modi che favoriranno l’apprendimento di abilità e lo sviluppo di intelligenza e capacità di apprendere. 

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