Allenamento mentale: esercizi e tempi per tenere in forma il tuo cervello

Con la pausa scolastica e le vacanze, l’estate è il momento migliore per allenarsi con le tecniche di memoria e lettura rapida. Ma è proprio vero che dobbiamo ammazzarci di fatica per produrre un qualsiasi cambiamento desiderato?

Il cervello per esempio può eseguire operazioni “alla velocità del pensiero” e già da alcuni decenni approcci psicologici come quello della terapia breve o centrata sulla soluzione ne hanno tratto le conseguenze. Ma anche il corpo sembra poter eseguire dei cambiamenti a velocità molto maggiore di quanto si è creduto fino ad oggi, grazie all’applicazione della nozione di Dose Minima Efficace (DME): la dose minima necessaria a produrre l’effetto desiderato.

Nel suo fantastico libro Timothy Ferriss spiega che tutto quello che supera la DME è inutile. L’acqua bolle a 100° C; una temperatura più alta non renderà il processo più veloce, ma servirà solo a sprecare risorse ed energia...

Lo sforzo eccessivo può essere controproducente. Nel caso dell’abbronzatura ad esempio, per innescare una risposta melaninica ci vogliono 15 minuti di sole, quindi la DME per abbronzarsi è 15 minuti. Andare oltre è produrrà una bella scottatura e porterà a una lontananza forzata dalla spiaggia. Nei sistemi biologici superare la DME può significare bloccare qualsiasi progresso per settimane o mesi. Per ottimizzare il miglioramento, occorre tenere presente la DME nell’ambito specifico in cui ci alleniamo. Per esempio, per attivare il meccanismo di crescita locale del gruppo muscolare delle spalle, possono essere sufficienti appena 80 secondi di tensione usando un carico di 10 chili ogni sette giorni. Questo stimolo è sufficiente ad attivare determinate prostaglandine, certi fattori di trascrizione e tutta una serie di complicate reazioni biologiche.

Quale sarà allora la DME di allenamento mentale? Molte persone entrano in una tensione inutile quando si allenano con le tecniche mentali, secondo me per almeno due motivi… Il primo è una convinzione del tipo: "bisogna sforzarsi quando si studia". Il secondo è prendere i risultati parziali degli esercizi durante l'allenamento come la conferma di essere sotto-dotati (e quindi bloccarsi invece di provare e riprovare).

In entrambi i casi una dose eccessiva di stress negativo può avere lo stesso effetto di una scottatura in spiaggia, con il risultato di allontanarci dall'allenamento alla memoria e alla lettura (“Non ce la faccio”… “Non funziona”…). Il nostro cervello infatti tende a respingere ciò che non è “attraente”: stati fisiologici negativi, ripetizioni noiose, tutto ciò che non è esteticamente gradevole (es. mappe monocolore caotiche e difficile da ricordare).

Nell'immagine sotto è riportato un grafico che rappresenta l'interazione tra il livello di sfida e il grado di abilità, con gli stati emotivo-fisiologici collegati. L'ideale è entrare nello stato "flow" (fluido, o di "alta performance).

Ok, detto questo, ecco alcuni suggerimenti per le vostre sessioni di allenamento estive:

lasciatevi guidare dal “piacere” degli esercizi e dall gusto di mettervi alla prova, con lo spirito del gioco. Se l’esercizio che state ripetendo vi annoia, passate a un altro o incrementate il grado di difficoltà. Se state facendo troppa fatica, rallentate o passate a un grado di difficoltà inferiore per poi risalire.

Attenzione alla postura: cercate di mantenere una postura rilassata e che esprime energia.

ESERCIZI DI MEMORIZZAZIONE: concentratevi su una tecnica alla volta (cascata, numero rima, numero lettera, schedario, ecc.) e divertitevi a trovare le vostre immagini, colorandole e rendendole sempre più vivaci e stravaganti sul vostro schermo mentale. Può essere utile lavorarci da un quarto d’ora a mezz’ora al giorno ogni due o tre giorni.

ESERCIZI DI LETTURA VELOCE: organizzate delle sessioni di 30 minuti. Partite con un esercizio (per 10 minuti, es. con il metronomo) e poi fate la vostra sessione di lettura. Se volete potete cronometrarvi. Per il conteggio parole, calcolate quante ce ne sono in una riga (in media) e poi moltiplicate per il numero di righe. Lettura superveloce: esercitatevi per 10-20 minuti variando il tipo di guida. Anche qui potete farlo ogni due-tre giorni.

MAPPE MENTALI: potete esercitarvi con qualsiasi cosa, la lettura di un articolo, l’organizzazione delle vostre vacanze, l’agenda dei vostri impegni, un racconto che desiderate scrivere. Esercitatevi a variare i colori, inserire i disegni, trovare le parole/immagini chiave. Ricordatevi che all’inizio sarà più importante seguire le regole per la costruzione delle mappe e accorgervi dei cambiamenti che avvengono nel vostro modo di organizzare e memorizzare le idee. In seguito sarà più semplice trovare il vostro stile.

 

Potete alternare giornate dedicate a lettura veloce con altre dedicate a esercizi di memoria e inserire giornate di “riposo” (almeno una-due a settimana).

 

Se fate i conti, quattro ore alla settimana possono essere già una buona base per favorire il miglioramento delle vostre abitudini di apprendimento. Dopo due-quattro settimane, vi accorgerete che i vostri occhi tenderanno spontaneamente a scorrere la pagina molto più velocemente, il vostro cervello si metterà in automatico a produrre mappe e potrete divertirvi a creare nuove associazioni mnemoniche mentre siete in attesa alla fermata del tram o imbottigliati nel traffico.

Buon lavoro, anzi, buon divertimento!

 

Autore: Alfonso Miceli

 

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