Sviluppare il talento: osserva i top performer

Come nasce il talento? Da dove si inizia? Come fa a crescere e svilupparsi? Intanto occorre liberarsi dell’idea che il talento sia un dono e che le persone di talento facciano quello che fanno naturalmente e senza sforzi. Lo studio di centinaia di casi di eccellenza ci dice che nessun risultato eccezionale viene raggiunto senza apprendimento e allenamento. Il consiglio di Daniel Coyle è: “Osservate chi volete diventare!”. Secondo Coyle, il talento inizia con brevi e...

intensi incontri che scatenano la motivazione, creando il collegamento a livello di identità con un gruppo o persone ad alta performance: lo starter può essere un pensiero minuscolo, una piccola idea che scatena un fuoco che illumina la mente inconscia, qualcosa del tipo “quello potrei essere io”… persino una connessione brevissima con un modello di ruolo può accrescere enormemente la motivazione inconscia. Far notare a un ragazzo che condivide il compleanno con un matematico può accrescere del 62% la sua capacità di sforzo ad affrontare compiti matematici complessi. Quindi se siete genitori, insegnanti, educatori e volete favorire questo processo di “accensione” moltiplicate gli esempi e le immagini positive, in modo da produrre sullo schermo mentale su cui viene proiettato il futuro immagini vivide, colorate, tridimensionali (in genere si fa l’esatto contrario: immagini cupe e grigie di insicurezza, fallimento, incertezza).

Una volta focalizzato il talento su cui lavorare, è necessario comprendere che le abilità più importanti non vengono apprese semplicemente ascoltando le spiegazioni di un insegnante, leggendo un manuale, provando e riprovando a caso… Per chi punta a sviluppare a livello eccellente il proprio talento è importante recuperare una qualità di sguardo e osservazione tipica dei bambini da 0 a 6 anni, il periodo in cui apprendiamo più cose a più grande velocità. Si tratta di osservare il modello che pratica l’abilità che vogliamo acquisire con grande intensità, senza schermi e sovrastrutture mentali e concettuali, in modo da dirigere l’attenzione sui micromovimenti, la postura, la respirazione, la fisiologia. È qualcosa di simile a quello che accade quando ricopiamo un disegno rovesciato: disinneschiamo l’emisfero sinistro (che tende a farci vedere solo quello che abbiamo già concettualizzato) e attiviamo potentemente l’emisfero destro (che invece ci permette di integrare i particolari in una nuova visione immediata e creativa).

Questa modalità di osservazione attiverà i nostri neuroni specchio e cominceremo non solo a ricreare un modello nel nostro cervello, ma a ripetere immediatamente nel nostro corpo e nella nostra fisiologia quanto stiamo osservando fare all’altro.

In sintesi, se volete sviluppare una nuova abilità, agite come segue:

• scegliete il vostro modello top performer (se non può essere presente potete utilizzare video, audio, testi, racconti o, al limite, immaginare cosa/come avrebbe detto/fatto/sentito…);

• guardate e ascoltate “da vicino” il vostro modello, in modo da creare una connessione intensa;

• attraverso questa connessione cominciate a immaginare la sensazione dell’esecuzione dell’abilità;

• potete andare avanti immaginando progressivamente con sempre maggiori dettagli che cosa prova, che cosa vede, che cosa sente (ascolta) l’esecutore dell’abilità.

 

Se si tratta di un’abilità fisica, proiettate voi stessi nel corpo del perfomer, diventate consapevoli dei movimenti, del ritmo, della respirazione, dell’intenzione e della forma interiore del movimento.

Per le abilità mentali potete simulare i modelli di decisione dell’esperto: per esempio i giocatori di scacchi ripercorrono le partite classiche mossa dopo mossa; gli oratori ripetono i grandi discorsi per intero, con le inflessioni originali, i musicisti rieseguono più volte le loro canzoni preferite e alcuni scrittori riscrivono parola per parola, come in una pratica zen, alcuni passaggi delle grandi opere.

 

Autore: Alfonso Miceli

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